Come funziona

David Seymour, “Turisti al Museo”, 1952. Fonte

 

Il laboratorio scolastico che ruota attorno ad Atlas è il frutto di un percorso sperimentale collettivo in cui ciascuno dei soggetti, Antonio Angelillo, Chiara Savettieri e gli alunni, hanno avuto un ruolo attivo e indispensabile. Si tratta di un percorso scandito in sette fasi.

  • Gli alunni hanno selezionato una serie di temi (tipi iconografici), proposti dal docente Antonio Angelillo (es: la rappresentazione della donna, della famiglia, scene di guerra etc. etc.)
  • Gli alunni cercano le immagini del tema da loro selezionato su Google o portali segnalati, raggruppandole in cartelle ordinate per civiltà (es. civiltà egizia, cicladica etc.)
  • Gli alunni collegano alle immagini una serie di informazione di base (la cosiddetta “anagrafica dell’immagine”)
  • Contestualmente Chiara Savettieri, attraverso brevi video fornisce indicazioni metodologiche sul progetto e sull’analisi visiva delle opere.
  • Gli alunni, che accedono tramite login al sito, caricano sulla piattaforma le immagini con l’anagrafica, riempendo una scheda predisposta nel sito.
  • Il docente propone agli alunni di osservare le immagini selezionate secondo alcune categorie che li costringono a prendere coscienza di una serie di aspetti basilari del linguaggio visivo (stilizzazione, geometrizzazione, naturalismo, chiaroscuro etc.), che vengono simboleggiati da parole-chiave, ovverosia tag. Dunque, concretamente, gli alunni taggano le immagini secondo categorie visive. L’atto stesso del taggare, cioè, del decidere se un oggetto artistico, ad esempio, è stilizzato o meno, è un atto conoscitivo cruciale che l’alunno compie attivamente e non passivamente come quando si tratta di incamerare nozioni lette sul libro di testo. Preliminarmente a questa operazione, Chiara Savettieri spiega, con esempi concreti ed esercizi, il significato dei criteri stilistici come stilizzazione, geometrizzazione etc. in modo tale che gli alunni li utilizzino con piena consapevolezza.
  • Una volta conclusa la fase dei tag, comincia una fase di tipo argomentativo, in cui l’alunno, sulla base delle immagini raccolte e dei tag, può avviare un ragionamento in cui le immagini sono interpretate secondo un incrocio di iconografia e stile (secondo il metodo di Robert Rosenblum, 1967). Es: come si evolve la rappresentazione della donna dalle culture preistoriche fino al basso Medioevo? In che civiltà sono nude e in che civiltà sono vestite? In quali ambiti e contesti culturali, il corpo della donna è stato fortemente stilizzato? In quali appare invece rappresentato in modo naturalistico? In quali casi il corpo della donna è monocromo, in quali è policromo? In quali ambiti culturali cresce la consapevolezza della scatola scenica? e del paesaggio? In quale tipo di società riemerge il ritratto come tema? E così via per ogni tag.